Prima e Seconda Guerra Mondiale
LA GRANDE GUERRA

Nell'autunno del 1921 transitò e sostò alla stazione di Poggio Renatico, in onore dei caduti del conflitto e delle medaglie d'oro al valor militare Severino e Duilio Merli, il treno che trasportava da Aquileia a Roma la salma del Milite Ignoto.
FRA PRIMO E SECONDO CONFLITTO MONDIALE


L'antifascismo non tardò a organizzarsi, animato da esponenti comunisti e socialisti anche di rilevanza nazionale. Era originario di Gallo Arturo Vignocchi, uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia: candidato alle politiche del 1921 e componente del comitato centrale del partito, venne arrestato a Milano nel 1927 e condannato per "attività sovversiva" dal Tribunale Speciale del regime a 14 anni di reclusione e a 3 di vigilanza speciale.
Dall'altra parte, Poggio Renatico diede i natali a Carlo Pareschi, ministro fascista dell'Agricoltura, promotore e creatore fra l'altro della Federazione Nazionale dei Consorzi Agrari. Fu fucilato a Verona per avere firmato l'ordine del giorno Grandi, che avrebbe determinato la caduta di Benito Mussolini.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE E LA LIBERAZIONE

L'"Operazione Herring", un grandioso aviolancio nella pianura padana, compiuto da paracadutisti esclusivamente italiani e iniziato la notte del 20 aprile 1945, aveva il compito di neutralizzare eventuali tentativi di resistenza dei tedeschi e di scompaginare la loro ritirata, che si prevedeva rovinosa per gli abitanti, le vie di comunicazione, gli edifici, gli impianti ad uso civile. La missione, voluta dagli angloamericani e fortemente sostenuta dai nostri militari, comportò violenti combattimenti notturni e diurni, ma condusse a un notevole successo. Lo Squadrone "F" lasciò sul campo nove uomini, ma riuscì a salvare dalla furia germanica numerose strutture e fece un elevato numero di prigionieri, consegnati poi agli alleati.



Nel cortile interno del Castello Lambertini una lapide commemorativa ricorda il sacrificio dei nove giovani caduti:
Gino Mangia (classe 1919, distretto di Piacenza, caduto in località Zerbinate, al confine fra Sant'Agostino e Mirabello), Gianni Biasi (classe 1923, distretto di Verona, caduto in località Casette Bianchi, Poggio Renatico), Giovanni Valle (classe 1923, distretto di Padova, caduto in località Casette Bianchi, Poggio Renatico), Gaetano Aldeghi (classe 1918, distretto di Monza, caduto in località Chiesa Nuova, Poggio Renatico), Silvio Infanti (classe 1919, distretto di Sacile, caduto in località Madonna Boschi, Mirabello), Giuseppe Tiracorrendo (classe 1922, distretto di Roma, caduto in località Zerbinate, al confine fra Sant'Agostino e Mirabello), Pierino Vergani (classe 1920, distretto di Monza, ferito in località Gallo, Poggio Renatico, deceduto all'ospedale di Lendinara, Rovigo), Lino Mottadelli (classe 1918, distretto di Monza, caduto in località Casette Bianchi, Poggio Renatico), Francesco Fulco (classe 1923, distretto di Torino, caduto in località Casette Bianchi, Poggio Renatico).



In concomitanza con l'occupazione tedesca e la fondazione della Repubblica di Salò si organizzò la Resistenza poggese: i partigiani fecero parte della 35ª Brigata Garibaldi "Bruno Rizzieri", costituitasi a Ferrara nella primavera 1944, e arrivarono a organizzarsi persino tra i dipendenti del deposito di munizioni, sede del comando tedesco. Una serie di volantini, stilati alla vigilia dell'insurrezione, testimoniano l'esistenza di organizzazioni clandestine di massa: il Fronte della Gioventù e i Gruppi di Difesa della Donna, nonché il Comitato di Liberazione Nazionale, che rimase clandestino sino alla liberazione, il 22 aprile 1945.
In questo stesso giorno venne nominata la giunta comunale, con a capo il sindaco Orlando Arlotti.
Le foto qui riprodotte sono tratte dal volume di Carlo Benfatti, "L'Operazione Herring No. 1 20-23 aprile 1945", edito da Sometti, 2ª edizione, Mantova 2005