Agricoltura

 

 Premessa
 
Nel dopoguerra l’Italia è stata uno dei Paesi del mondo occidentale che si è meno interessato all’agricoltura, in quanto ha rivolto la sua attenzione prevalentemente al mondo industriale.
Oggi, in un mondo in cui i problemi legati alla carenza di energia, al degrado ambientale ed alla globalizzazione dei mercati, emergono in tutta la loro pericolosità, ci rendiamo conto che l’agricoltura dovrà, in futuro, ricoprire un ruolo centrale fondamentale.
In ciò, gli Enti locali, possono dare un contributo importante allo Stato.
 
 
 
 
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Con queste premesse il programma comunale dovrebbe orientarsi soprattutto nell’incentivare soprattutto quelle colture tipiche locali che valorizzino le nostre risorse umane e ambientali, che proteggano l’ambiente da ogni tipo di degrado e che portino a risparmi energetici.
Concretamente, le azioni che si possono proporre sono:
 
·                promozione della coltivazione dell’olivo e di altre colture (fico, ciliegio, ecc.) che sono in grado di utilizzare zone marginali, terreni (soprattutto collinari) che per la loro posizione e giacitura sarebbero destinati all’abbandono;
 
·                per tuttele altre colture, (vite, mais, ecc.) incentivare la conoscenza e l’adozione di quelle tecniche agronomiche (irrigazione localizzata, coltura biologica, ecc.) che consentano un risparmio energetico e delle risorse naturali (acqua in primo piano) ed una riduzione dell’impatto ambientale;
 
·                favorire la commercializzazione diretta delle produzioni locali (vino, olio, frutta, ortaggi, ecc.) anche atteaverso accordi con le categorie dei commercianti.
 
Questo porterà ad un maggior guadagno per il produttore, un risparmio per il consumatore ed, a lungo termine, ad una valorizzazione del nostro territorio.
 
 
                                                                                                        Dott. Angelo Costacurta 
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